Pomella Silvia

NOTE BIOGRAFICHE

  • Nata a Roma nel 1987
  • Laureata in Biotecnologie Molecolari e Industriali presso l’Università di Bologna
  • PhD in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"

2022

Colpire MEK per contrastare la resistenza nel rabdomiosarcoma ad alto rischio

Il rabdomiosarcoma pediatrico (RMS) è un tumore maligno dei tessuti molli. Alcuni RMS sono classificati ad alto rischio di recidiva: tra questi c’è il sottotipo FP-RMS, che presenta una proteina anomala chiamata P3F. In questi tumori, la proteina MYCN (un fattore di trascrizione che regola l’attività di molti geni) si trova presente in quantità eccessive: questo dato è importante, poiché MYCN è regolata, e a sua volta regola, proprio PF3. Studi precedenti studi hanno rivelato che bloccando una proteina chiamata BRD4 si può diminuire il livello di attività di P3F e di MYCN, inducendo morte cellulare. At-tualmente è in sperimentazione un farmaco in grado di bloccare BDR4, ma i rabdo-miosarcomi possono comunque sviluppare resistenza. Per studiare questa condi-zione è stata sviluppata una linea cellulare RMS resistente al farmaco contro BDR4. I risultati sono interessanti: le cellule tornano ad aumentare MYCN (ricominciando a crescere) grazie a delle proteine chiamate MEK. Obiettivo del progetto sarà studiare i meccanismi responsabili della resistenza all’inibitore di BRD4 e valutare se, bloccando le proteine MEK, si possa superare la farmacoresistenza. Queste analisi verranno svolte anche su cellule di RMS ad alto rischio che non presentano la proteina anomale P3F, ma che comunque non rispon-dono al trattamento con inibitori di BRD4.

Dove svilupperà il progetto

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma

2020

La mini-proteina Omomyc nel rabdomiosarcoma PAX3-FOXO1

Il rabdomiosarcoma pediatrico (RMS) è un tumore maligno dei tessuti molli. Alcuni RMS sono classificati ad alto rischio di recidiva (con sopravvivenza insoddisfacente a 5 anni) come il sottotipo FP-RMS, che esprime una proteina anomala derivata dalla fusione dei geni PAX3-FOXO1. In questi tumori, la proteina MYCN (un fattore di trascrizione che regola l’attività di molti geni, spesso alterato nel cancro) si trova presente in quantità eccessive: questo dato è importante, perché l’attività della proteina di fusione anomala (dovuta ai geni PAX3-FOXO1) è regolata proprio da MYCN. Normalmente MYCN si lega a una terza proteina, chiamata MAX, attivando la proliferazione cellulare e la crescita del tumore. Obiettivo del progetto sarà bloccare l’attività di MYCN attraverso una mini-proteina chiamata Omomyc, che impedisce il legame con MAX: questa mini-molecola si è dimostrata efficace per altri tumori, ma occorre provarne l’efficacia anche nel rabdomiosarcoma pediatrico FP-RMS attraverso studi preclinici in vitro. I risultati dello studio, così, forniranno le basi per l’impiego di Omomyc come nuova arma nella lotta contro il RMS.

Scopo del progetto: valutare l’efficacia di una mini-proteina, Omomyc, nel trattamento del rabdomiosarcoma pediatrico FP-RMS.

Dove svolgerà il progetto:

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma

Area

Oncologia

2019

Degradazione delle proteine BET nel rabdomiosarcoma ad alto rischio


Il rabdomiosarcoma pediatrico (RMS) è un tumore maligno dei tessuti molli. Alcuni RMS sono classificati ad alto rischio di recidiva (con sopravvivenza insoddisfacente a 5 anni) come il sottotipo FP-RMS, che esprime una proteina anomala derivata dalla fusione dei geni PAX3-FOXO1, e il sottotipo metastatico FN-RMS, che invece non esprime questa proteina. Studi precedenti hanno dimostrato che PAX3-FOXO1 può essere inibita bloccando la proteina BRD4 (della famiglia “BET”), necessaria per la sua funzione. Purtroppo alcuni inibitori di BRD4 in fase di sviluppo, detti catalitici, hanno mostrato l’insorgere di resistenze al trattamento.

Obiettivo del progetto sarà quello di sperimentare dei nuovi inibitori di proteine BRD2 e BRD4, che dovrebbero agire su queste proteine non bloccandole ma degradandole. Questi inibitori saranno sperimentati anche su cellule FN-RMS ad alto rischio che non rispondono al trattamento con inibitori catalitici. Per verificare il potenziale impatto clinico, i risultati saranno validati su cellule derivate da campioni di pazienti, fornendo la base per sviluppare nuovi farmaci contro i RMS ad alto rischio.

2018

Resistenza all’inibizione di BRD4 nel rabdomiosarcoma pediatrico

Il rabdomiosarcoma (RMS) è il più comune sarcoma pediatrico dei tessuti molli, diviso nei sottotipi embrionale (E-RMS) e alveolare (A-RMS). Le sue cellule, pur derivando da precursori muscolari scheletrici, sono incapaci di differenziare e presentano diverse mutazioni che contribuiscono allo sviluppo tumorale: l’80% degli A-RMS possiede proteine di fusione anomale (cioè generate dall’unione di proteine normalmente separate) come PAX3-FOXO1. Nonostante i miglioramenti negli approcci terapeutici, gli E-RMS metastatici e gli A-RMS con PAX3-FOXO1 non rispondono alle terapie convenzionali e hanno una prognosi sfavorevole, inferiore al 30% a 5 anni. Conoscere meglio nuovi meccanismi molecolari coinvolti è fondamentale per sviluppare nuove terapie finalmente efficaci. Oggetto di studio del progetto è la proteina BRD4, coinvolta in diverse neoplasie e bersaglio di terapie in via di sviluppo. L’inibizione farmacologica di BRD4 causa morte delle cellule malate nei tumori A-RMS, ma non negli E-RMS. Poiché le cellule tumorali possono diventare resistenti al trattamento farmacologico, l’obiettivo è identificarne i meccanismi in cellule A-RMS e quelli coinvolti nella non-responsività delle cellule E-RMS. Questo approccio fornirà la base per eludere la resistenza acquisita o la non-risposta al trattamento, accelerando i trial clinici per i giovani pazienti.


Dove svolgerà il progetto:

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma

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