Scavone Mariangela

NOTE BIOGRAFICHE:

  • Nata a Potenza nel 1985
  • Laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche presso l'Università degli Studi di Pavia
  • PhD in Metodologia Clinica presso l'Università degli Studi di Milano

2020

Iper-reattività delle piastrine: alla ricerca del difetto molecolare

Le piastrine del sangue svolgono un ruolo fondamentale nella coagulazione delle sangue. Questo processo, tuttavia, può essere anche coinvolto nella patogenesi dell’infarto miocardico: alcune ipotesi suggeriscono che la presenza di piastrine iper-reattive possa contribuire alla formazione di trombi nelle coronarie, che ostruiscono le arterie e causano l’evento cardiovascolare.

Le piastrine possono inoltre attivarsi spontaneamente, un fenomeno chiamato aggregazione piastrinica spontanea (APS): questa condizione è rilevabile attraverso un test di laboratorio può predire il rischio di eventi cardiovascolari in soggetti sani ed è un indicatore di prognosi sfavorevole nei soggetti sopravvissuti a un precedente infarto del miocardio. I meccanismi molecolari responsabili dell’APS sono però ancora sconosciuti.


Obiettivo del progetto sarà quello di verificare se l’APS sia associata ad anomalie molecolari nella via di attivazione delle piastrine. Queste informazioni potranno aiutare nella creazione di farmaci antitrombotici mirati per la prevenzione dell’infarto miocardico, dotati di un migliore rapporto rischio/beneficio rispetto a quelli attuali. 

Dove svilupperà il progetto: 

Università degli Studi di Milano

2019

Aggregazione piastrinica spontanea: caratterizzazione funzionale

 

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle più comuni cause di morte nel nostro paese. Le piastrine, elementi del sangue indispensabili per la coagulazione, vengono stimolate ad aggregarsi da sostanze generate a livello della parete delle arterie danneggiata dall’aterosclerosi. Così facendo formano occlusioni (trombi) che possono causare l’infarto del miocardio.

È stato dimostrato che le piastrine di alcuni soggetti aggregano anche in assenza di uno stimolo (aggregazione piastrinica spontanea, APS), dimostrandosi iper-reattive. È stato ipotizzato che l’iper-reattività piastrinica abbia un importante ruolo nell'insorgenza delle sindromi coronariche acute, ma questa ipotesi non è mai stata chiaramente approfondita. Scopo di questo studio è di caratterizzare in maniera più completa l’APS sia in pazienti con malattia coronarica che in soggetti controllo e di identificarne le alterazioni molecolari responsabili. Questo potrebbe permettere la sintesi di farmaci antitrombotici mirati, dotati di un migliore rapporto rischio/beneficio rispetto a quelli attualmente in uso per la prevenzione dell’infarto miocardico.


L’obiettivo dello studio è di studiare caratteristiche e cause dell’aggregazione spontanea delle piastrine, che aumenterebbe il rischio di sindromi coronariche acute.

2018

Iper-reattività piastrinica nell’infarto miocardico

Le malattie cardiovascolari rappresentano la più comune causa di morte. Tra di esse, molto frequente è l’infarto miocardico, causato dalla formazione di trombi che, occludendo le arterie coronarie, impediscono al sangue di nutrire il cuore. Le piastrine svolgono un ruolo molto importante nella formazione dei trombi coronarici su arterie danneggiate dall’aterosclerosi. L’identificazione dei fattori di rischio è utile nella prevenzione dell’infarto miocardico. I fattori di rischio per aterosclerosi sono ben definiti, ma ancora non è chiaro se l’iper-reattività piastrinica possa predire una maggior frequenza di formazione di trombi coronarici.

Il progetto ambisce a valutare se l’iper-reattività piastrinica, misurata come capacità delle piastrine di aggregare spontaneamente, sia una realtà clinicamente rilevante e si associ ad un aumentato rischio d’infarto miocardico. Lo studio prevede l’analisi della frequenza di aggregazione piastrinica spontanea in soggetti sani e in pazienti con pregresso infarto miocardico e la valutazione dell’inclinazione delle piastrine autoaggreganti a formare trombi, in un sistema in vitro che simuli le condizioni del flusso sanguigno a livello della placca aterosclerotica. In caso di associazione positiva, la sua misurazione permetterebbe l’identificazione di soggetti a rischio e di personalizzare l’intervento medico più appropriato.

Scopo dello studio è valutare l'associazione di aggregazione piastrinica spontanea ad infarto cardiaco, per identificare soggetti a rischio e personalizzare una terapia preventiva.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO:

Università degli Studi di Milano

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