Pilipov-Vignati Karolina

NOTE BIOGRAFICHE

  • Nata a Lublin (Polonia) nel 1985
  • Laureata in Biotecnologie presso la Maria Curie-Sklodowska University, Lublin (Polonia)
  • PhD in Medicina Molecolare presso l’Università Vita Salute San Raffaele, Milano

2020

Una strategia “combinata” per risvegliare il sistema immunitario contro il tumore al polmone

Il tumore al polmone a piccole cellule (NSCLC) rappresenta la principale causa mortalità per cancro nel mondo. Le cellule del sistema immunitario chiamate linfociti CD8 TILs possiedono capacità antitumorale e possono infiltrarsi nella massa neoplastica, ma sono costantemente frenate dal NSCLC che “spegne” la risposta immunitaria. Per riattivare i CD8 TILs "dormienti" nel NSCLC è stata proposta la terapia con anti-PD1, un farmaco capace di togliere questi freni molecolari. Purtroppo, solo alcuni pazienti beneficiano di questa terapia. Ulteriori approcci terapeutici hanno così proposto l’uso delle citochine, molecole biologiche capaci di stimolare il sistema immunitario. Alcuni esperimenti in laboratorio suggeriscono come l'interleuchina-15 (IL-15) attivi i CD8 TILs e induca una forte risposta antitumorale, ma non è ancora noto se questo processo avvenga anche per le cellule T nell’uomo. Obiettivo del progetto sarà valutare l’effetto sinergico (cioè combinato) di IL-15 insieme alle molecole anti-PD1, valutando se sia possibile riattare le cellule CD8 T disfunzionali. In caso di risultati positivi, questa combinazione potrebbe rappresentare un nuovo trattamento terapeutico per il NSCLC.

Scopo del progetto: studiare i meccanismi molecolari per riattivare i linfociti CD8 “dormienti” e validare nuove terapie per la cura del tumore al polmone a piccole cellule.

Dove svolgerà il progetto:

Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)

Area

Oncologia

2019

I linfociti T infiltranti nel tumore al seno ER-positivi

 

I linfociti (di tipo B o T) sono globuli bianchi fondamentali nel contrastare il cancro. Il microambiente che circonda un tumore è spesso ricco di linfociti T infiltrati (TIL) che però sono disfunzionali e incapaci di attaccare la neoplasia: proprio per questo rappresentano di solito un bersaglio per l’immunoterapia, il cui scopo è quello di rendere queste cellule nuovamente “combattive” verso la malattia.

Ogni sottotipo di tumore al seno è caratterizzato da diversi livelli di TIL: i tumori positivi ai recettori per gli estrogeni e progestinici (ER+), in assoluto i più comuni, hanno meno TIL dei tumori “tripli negativi” e sono meno studiati da questo punto di vista. Nonostante la loro progressione sia rapida, l’unica terapia specifica è quella ormonale.

Questo studio vuole analizzare i TIL presenti nei tumori ER+, attraverso l’uso di tecnologie di sequenziamento di nuova generazione e innovative tecniche di citofluorimetria che esploreranno ogni cellula singolarmente. Sarà così possibile ottenere informazioni estremamente dettagliate sui TIL tipici di questi tumori, allo scopo di identificare eventuali bersagli utili per un approccio immunoterapico. 
 

La ricerca vuole caratterizzare i globuli bianchi (linfociti T) disfunzionali che s’infiltrano nei tumori al seno ER+, per identificare bersagli per l’immunoterapia. 

Area

Oncologia

2018

I radicali liberi per riattivare i linfociti T nel tumore al seno

Il sistema immunitario gioca un ruolo importante nella progressione tumorale: è in grado di controllare o eliminare il tumore. Diverse cellule immunitarie si infiltrano nella massa maligna: tra queste ci sono i linfociti CD8 TILs che possiedono potenziale antitumorale. Queste cellule vengono regolate dai radicali liberi (ROS) prodotti dalle cellule del tumore. Lo scopo del progetto è determinare il grado di diversità funzionale e metabolica dei linfociti che infiltrano il tumore del seno, con particolare attenzione al metabolismo dei ROS. Verrà utilizzata una tecnologia innovativa unica in Italia, la citometria a flusso a 30 parametri con sistemi computazionali per identificare quali sottopopolazioni immunitarie sono associate a un certo gruppo di pazienti. Tramite sequenziamento, verrà anche studiata l’attività dei geni dei linfociti per identificare i meccanismi molecolari responsabili della disfunzione immunitaria nei tumori. L’ipotesi è che i radicali liberi siano in grado di riattivare i linfociti T contro il tumore, aprendo nuove possibilità di intervento nel trattamento del tumore al seno.

La ricerca ha l’obiettivo di caratterizzare funzione e profilo genetico dei linfociti T che si infiltrano nel tumore al seno, e la risposta ai radicali liberi.

Dove svolgerà il progetto:

Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)

Area

Oncologia
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