Sukowati Caecilia

NOTE BIOGRAFICHE: 

  • Nata a Curup (Indonesia) nel 1980
  • Laureata in Biologia presso l’Institut Teknologi Bandung (Indonesia)
  • PhD in Biomedicina Molecolare presso l’Università degli Studi di Trieste

Leggi l'intervista a Cecilia Sukowati

2024

Un farmaco specifico per la prevenzione e la cura dell’epatocarcinoma

Il carcinoma del fegato (o epatocarcinoma) è una delle principali cause di morte oncologica in tutto il mondo. È riscontrato soprattutto in pazienti con malattie epatiche croniche ed è tuttora associato a una prognosi sfavorevole. La glicosilazione, il processo chimico mediante il quale un carboidrato si attacca una macromolecola, è una strategia interessante per migliorare la selettività dei farmaci. Le cellule epatiche contengono infatti un elevato numero di molecole che fungono da recettori delle asialoglicoproteine. Questi recettori mostrano un’elevata affinità per i residui di carboidrati semplici e sono particolarmente abbondanti nelle cellule tumorali, poco abbondanti nelle cellule epatiche normali e a livelli minimi nelle cellule non epatiche. In precedenza, in semplici modelli in vitro, è stato dimostrato che il farmaco glicosilato rutinosil-4-metilumbelliferone (4-MUR) agisce in maniera specifica per l’epatocarcinoma con effetti minimi sulle cellule sane.

Obiettivo della ricerca sarà ora sperimentare questo farmaco su modelli in vivo, per validare la sua efficacia in un contesto preclinico.

Dove si svilupperà la ricerca:

Fondazione Italiana Fegato ETS, Trieste

Area

Oncologia

2023

Immunoterapia anti PD-L1 per il tumore al fegato

Il carcinoma del fegato (o epatocarcinoma) è una delle principali cause di morte oncologica in tutto il mondo. Questo tumore ha spesso una prognosi infausta a causa del ritardo nella diagnosi e del numero limitato di terapie. Recentemente, le sperimentazioni basate sull’immunoterapia (un insieme di tecniche che stimola il sistema immunitario contro il tumore) si sono dimostrate promettenti: in particolare la strategia che colpisce PD-L1, una proteina del tumore che, come un interruttore, “spegne” le difese immunitarie.

Obiettivo del progetto sarà mettere a punto un sistema che trasporti la terapia anti PD-L1 in modo altamente specifico verso le cellule tumorali del fegato, evitando di colpire le cellule sane. Lo studio impiegherà vari modelli biologici, test biochimici e analisi di biologia molecolare e cellulare, allo scopo di bloccare PD-L1 nelle cellule malate e mantenere “accesa” la risposta immunitaria contro il tumore. I risultati offriranno una prospettiva interessante per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia, superando i limiti di questa promettente tecnica.

Dove svilupperà il progetto:

Fondazione Italiana Fegato ETS, Trieste

Area

Oncologia

2022

Epigenetica e immunoterapia per il trattamento del tumore al fegato

Il carcinoma del fegato (o epatocarcinoma) è una delle principali cause di morte oncologica in tutto il mondo. Questo tumore ha spesso una prognosi infausta a causa del ritardo nella diagnosi e del numero limitato di terapie. Una strada promettente è offerta dall’immunoterapia, in particolare dalle strategie che agiscono sugli “interruttori” delle difese immunitarie. Purtroppo molti pazienti sviluppano resistenza a questi trattamenti a causa della grande eterogeneità delle cellule tumorali. Le terapie epigenetiche, che modificano la attività dei geni in maniera transitoria, si sono rivelate efficaci per ridurre le caratteristiche tumorali delle cellule di epatocarcinoma. In particolare, sono promettenti le terapie che promuovono la demetilazione del DNA, una modificazione temporanea dei geni coinvolti nella proliferazione cellulare e risposta immunitaria. Obiettivo del progetto sarà studiare la potenziale sinergia tra farmaci epigenetici e immunoterapia in modelli cellulari di epatocarcinoma e in modelli animali. L’approccio combinato di epigenetica e immunoterapia potrebbe contribuire a superare i limiti della sola immunoterapia, con benefici clinici non solo per il carcinoma del fegato, ma in futuro anche per altri tumori.

Dove svilupperà il progetto

Fondazione Italiana Fegato, Trieste

Area

Oncologia

2020

Checkpoint immunitari nelle staminali tumorali del fegato

 

Il carcinoma del fegato (o epatocarcinoma) è una delle principali cause di morte per tumore in tutto il mondo. A causa del basso tasso di risposta alle terapie, l'epatocarcinoma rimane nella maggior parte dei casi difficilmente curabile.


Recentemente è stata messa a punto una strategia basata su farmaci inibitori dei cosiddetti checkpoint immunitari, dei processi molecolari che funzionano come “interruttori di spegnimento” del sistema immunitario. Purtroppo una sostanziale percentuale di pazienti non risponde alle terapie, probabilmente a causa della grande eterogeneità nelle cellule tumorali.

 

All’interno della massa cancerosa, le cellule staminali tumorali sono tra le più aggressive e resistenti alla terapia convenzionale. In diversi tumori è stato osservato che le staminali tumorali sono capaci di azionare i checkpoint e “spegnere” le cellule immunitarie: al momento, tuttavia, non ci sono dati sul funzionamento dei farmaci inibitori dei checkpoint immunitari sulle staminali tumorali.


Obiettivo del progetto sarà quindi valutare l’effetto di questi farmaci sulla popolazione eterogena di staminali tumorali del fegato, utilizzando modelli biologici che rappresentano le fasi naturali dello sviluppo del cancro.

 

Dove svilupperà il progetto:

Fondazione Italiana Fegato, Trieste

Area

Oncologia
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