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Ginecologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 03-11-2017

Le ragazze sottopeso rischiano di più la menopausa precoce



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Uno studio evidenza come l'eccessiva magrezza in adolescenza possa essere associata a menopausa precoce in età adulta

Le ragazze sottopeso rischiano di più la menopausa precoce

Parlando della salute riproduttiva delle donne, negli ultimi anni l'attenzione è stata spesso posta sull'eccesso di peso, considerato un fattore di rischio in grado di compromettere la fertilità. Ma in realtà vale la pena di non esagerare nemmeno per difetto. L'eccessiva magrezza è infatti ritenuta predisponente alla menopausa precoce, una condizione che segna la fine della vita fertile in età ancora giovanile. Un fenomeno tutt’altro che raro, ma di cui si parla poco, attorno a cui ruota il lavoro di un gruppo di ricercatori statunitensi, riportato sulle colonne della rivista Human Reproduction.

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PESO E MENOPAUSA

I ricercatori hanno seguito oltre 80.000 donne a partire dall'età di 25 anni, raccogliendo una serie di dati: come l'indice di massa corporea, le variazioni di peso, l'età di insorgenza della menopausa e i comportamenti legati agli stili di vita (fumo e attività fisica). S'è trattato del più grande studio longitudinale mai condotto per fare chiarezza sul ruolo che il peso corporeo può avere sull'anticipazione della fine dell'età fertile. Ciò che è emerso, è che le donne che sono state sottopeso anche soltanto in una fase della loro vita giovanile hanno una probabilità di entrare precocemente in menopausa più alta del trenta per cento rispetto alle donne di peso normale. Come sottopeso si intende un indice di massa corporea inferiore a 18,5. Le probabilità risultavano crescenti all'aggravarsi delle condizioni di sottopeso e all'aumentare dell'età in cui le donne risultavano eccessivamente magre.

MENOPAUSA PRECOCE: CAUSE ANCORA DA CHIARIRE

I risultati, secondo Kathleen Szegda, epidemiologa all'Università del Massachussetts e prima firma della pubblicazione, suggeriscono che «l'eccessiva magrezza può rappresentare una delle cause della menopausa precoce», su cui le conoscenze sono ancora in fieri. Altre possibili derivano dallo stress, da alterazioni enzimatiche o metaboliche, dalla familiarità (perciò conviene fare attenzione all'età in cui sono entrate in menopausa mamma, zie o sorelle maggiori), da mutazioni genetiche a carico del cromosoma X o da malattie autoimmuni. La fine del ciclo mestruale è considerata fisiologica tra i 45 e i 55 anni. Si parla di menopausa precoce se si verifica prima dei quarant’anni e anticipata nel lustro successivo. La condizione determina spesso contraccolpi anche sul piano psicologico, dal momento che ci si trova di fronte a donne che, nel corso della quarta decade di vita, si trovano a vivere una condizione a livello ormonale tipica del ventennio successivo. «Una donna si sente tradita, innanzitutto a livello psicologico - afferma Roberta Daccò, responsabile del servizio di ginecologia del Centro Diagnostico Italiano -. Prima dei quarant'anni molte donne auspicano ancora una gravidanza, ma dopo una menopausa precoce l’unica via percorribile è rappresentata dalla fecondazione assistita eterologa, ricorrendo all’ovodonazione».

LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA E' INDICATA IN MENOPAUSA?

COME INTERVENIRE?

I risultati dello studio evidenziano la necessità che le donne mantengano un peso sano in tutte le età. La menopausa precoce è una condizione non va sottovalutata, dal momento che risulta associata un'aumentata insorgenza dell'osteoporosi, di malattie cardiovascolari e neurodegenerative. «La mancanza di estrogeni ha un impatto significativo su moltissimi apparati e la menopausa precoce può predisporre a un processo di invecchiamento anticipato - chiosa la specialista -. La terapia ormonale sostitutiva è essenziale almeno fino a cinquant'anni, a meno di malattie concomitanti che lo controindichino a livello assoluto: come il cancro al seno, il tumore dell'utero, la trombosi e l'epatite».


Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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