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Agnese Collino
pubblicato il 22-06-2022

Polio a Londra: facciamo chiarezza



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Il virus della poliomielite, nelle acque reflue, c'è sempre stato. Questa volta però si tratta di un ceppo con capacità di diffondersi nella popolazione. I vaccini funzionano ma è ancora prematuro parlare di profilassi nella popolazione a causa del virus da poco individuato

Polio a Londra: facciamo chiarezza

Individuato il virus della poliomielite nelle fognature di Londra (e in particolare nel nord-est). E' questa, in estrema sintesi, la notizia che sta circolando nelle ultime ore. "Scoperto" tra febbraio e maggio, in realtà la polio, nelle fognature londinesi, si trova ogni anno (anche più volte). Un fatto che ci aspettiamo e che non dovrebbe preoccuparci più di tanto. Stavolta però dovremmo prestare più attenzione, senza panico, perché siamo di fronte ad un virus capace di propagarsi. Ma andiamo per gradi.

I VACCINI PER LA POLIO

Ad oggi esistono due vaccini per la polio:

Il vaccino intramuscolare (IPV), o “vaccino Salk” (dal suo creatore), generato a partire dal virus della polio opportunamente distrutto. Questo vaccino è particolarmente sicuro, ma ha una particolarità: NON previene il contagio. Evita semplicemente che, qualora si sia così sfortunati da contrarre la polio, si vada incontro alle conseguenze più gravi (come una paralisi, o la morte). Il vaccino per il Covid (per quanto totalmente diverso) ci ha abituati all’idea di vaccinazione non allo scopo principale di evitare la malattia, ma di evitare l’ospedalizzazione e le sequele peggiori.

Il vaccino orale (OPV), o “vaccino Sabin”. È un vaccino ottenuto a partire da virus “vivo” (per quanto possa essere vivo un virus), ma reso incapace di provocare la malattia attraverso una serie di mutazioni. Questo vaccino effettivamente rende immuni, difende dallo stesso contagio ed è quindi l’unico vaccino che può pian piano far scomparire la polio, eradicandola del tutto dal nostro mondo. L’altro lato della medaglia però è che, in rarissimi casi, questo virus vaccinale “vivo” può, nel nostro corpo, accumulare una serie di mutazioni che gli permetta di tornare alla virulenza originale e, quindi, di provocare la malattia. Anche nelle sue conseguenze più gravi (fortunatamente ancora più rare), come la paralisi.

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IMMUNIZZAZIONE A TAPPETO

Quest’ultimo vaccino era concepito per una “immunizzazione a tappeto”: vaccinare tutti contemporaneamente voleva dire che, se anche in rari frangenti si fossero generati casi di virus vaccinale “aggressivo”, questi non avrebbero trovato intorno ospiti da infettare e si sarebbero subito spenti. Purtroppo non sempre è stato così, non nelle parti più povere del pianeta. Inoltre abbassare le coperture vaccinali vuol dire correre il rischio di contrarre la polio “selvaggia” (quella originale), ma anche quella vaccinale, soprattutto da parte di persone vaccinate da poco tempo (nei Paesi del Terzo Mondo, posto che da noi in Europa ci vacciniamo con IPV dagli anni Duemila). Ecco perché a Londra (città cosmopolita, che accoglie da sempre tante persone da tutti gli angoli della Terra) è normale trovare ogni anno alcune tracce di polio vaccinale nelle acque reflue (ricordiamo che la polio è un virus che colonizza l’intestino).

COSA C'È DI DIVERSO NEL VIRUS DA POCO INDIVIDUATO?

La cosa non normale è trovare lo stesso identico virus vaccinale, con le stesse identiche piccole mutazioni acquisite nella persona vaccinata, più volte nel tempo: vuol dire che questo virus è in grado di infettare. Vuol dire che ha recuperato virulenza, e che ci sono persone che si sono infettate e lo hanno propagato. E’ il caso di preoccuparsi? No, fintanto che ci vacciniamo (almeno con l’IPV) e manteniamo le coperture alte. Attenzione che l’IPV NON PREVIENE IL CONTAGIO: una persona così vaccinata potrebbe comunque infettarsi, anche se sarebbe protetta dagli effetti nefasti. Se si iniziasse ad individuare il virus della polio nelle persone, per evitare che il virus si diffonda silenziosamente tra la popolazione e diventi endemico (in Paesi come UK e come il nostro, che non vedono la polio dagli anni Ottanta), uno dei possibili scenari potrebbe comprendere una campagna vaccinale straordinaria con OPV, per chi è vaccinato solo con l’IPV (i più giovani).

IL NUOVO VACCINO OPV

Tenete presente che l’anno scorso è scesa in campo una nuova versione dell’OPV, approvata con procedura di emergenza come per il vaccino Covid, migliorata per rendere l’evenienza della polio vaccinale ancora molto, molto più rara (0% nella scienza non esiste, chi segue i divulgatori lo sa, ma si punta a renderlo un caso davvero eccezionale). In Italia abbiamo un sistema di segnalazione dei casi di paralisi e di analisi delle acque reflue, inoltre nel 2019 il Ministero della Salute ha varato un Piano nazionale di preparazione e di risposta a una epidemia di poliomielite. Abbiamo tendenzialmente buone coperture contro la polio ovunque. Quindi facciamo attenzione e non abbassiamo la guardia, ma niente panico. E soprattutto, non dimentichiamoci delle vaccinazioni.

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Agnese Collino
Agnese Collino

Biologa molecolare. Nata a Udine nel 1984. Laureata in Biologia Molecolare e Cellulare all'Università di Bologna, PhD in Oncologia Molecolare alla Scuola Europea di Medicina Molecolare (SEMM) di Milano, Master in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza all'Università di Ferrara. Ha lavorato nove anni nella ricerca sul cancro e dal 2013 si occupa di divulgazione scientifica


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