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Pediatria
Fabio Di Todaro
pubblicato il 07-05-2015

L’allattamento al seno fa bene anche al cervello



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Secondo una ricerca brasiliana il quoziente intellettivo e lo status sociale sono migliori in chi è stato nutrito a lungo con il latte materno. Ma i benefici di questa scelta restano molteplici, per la mamma e per il bambino

L’allattamento al seno fa bene anche al cervello

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo raccomanda in maniera esclusiva per i primi sei mesi di vita. Gli esperti lo ripetono sempre alle giovani mamme: «Se possibile, allattate vostro figlio almeno fino al compimento del primo anno di vita». Diversi i benefici descritti, per il neonato e per la mamma. Negli ultimi anni, però, diversi ricercatori si sono concentrati sulla correlazione tra i dati riguardanti l’allattamento al seno e lo sviluppo cerebrale dei bambini. I primi risultati ottenuti sono sorprendenti.

 

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CON LA POPPATA AUMENTO L’INTELLIGENZA

Già due anni fa alcuni ricercatori londinesi avevano dimostrato come l’allattamento al seno favorisse lo sviluppo di un quoziente intellettivo più alto, in età adulta. Adesso dal Brasile giunge un’altra conferma: una maggiore durata dell’allattamento al seno favorisce un aumento dell’intelligenza in età adulta. La conclusione è tratta da uno studio pubblicato su The Lancet Global Health in cui è stato monitorato lo sviluppo cerebrale di poco meno di 3.500 neonati seguiti nell’arco di trent’anni (tra il 1982 e il 2013). L’obiettivo era chiarire gli effetti a lungo termine dell’allattamento al seno. Confrontando i dati raccolti in età infantile con le rilevazioni effettuate al compimento dei trent’anni, i ricercatori dell’Università di Pelotas hanno riscontrato che chi era stato allattato al seno per un anno sviluppava un quoziente intellettivo in media più alto di quattro punti, aveva avuto una carriera scolastica più soddisfacente e si era guadagnato un lavoro in grado di assicurarsi paghe più alte.

 

Scopri qual è la dieta che promuove l’allattamento al seno

 

 

MERITO DEGLI ACIDI GRASSI?

Dalla ricerca emerge un impatto dell’allattamento al seno anche a livello sociale. Un’evidenza che, secondo i ricercatori, «è in grado di azzerare le differenze presenti all’inizio tra la famiglie considerate, dal momento che l’allattamento non è comune soltanto tra chi è più istruito». Al momento, però, non è possibile definire con certezza quale sia il meccanismo biologico che permetterebbe all’allattamento al seno di proteggere e tutelare lo sviluppo cerebrale del neonato in età adulta.

Gli autori dello studio ipotizzano «un ruolo attivo svolto dagli acidi grassi saturi a catena lunga che si trovano nel latte materno e hanno un ruolo essenziale nello sviluppo del cervello». Soltanto un’ipotesi, però: ancora da provare. In uno studio pubblicato su The Journal of Pediatrics gli autori ipotizzano che il miglioramento delle prestazioni cognitive possa essere la conseguenza di un maggior livello di istruzione dei genitori: da qui la scelta di allattare più a lungo i propri figli e di stimolarne le attività. «Un intervento sui genitori, effettuato anche nelle situazioni di disagio sociale, potrebbe migliorare lo sviluppo cognitivo dei nascituri». Allattare al seno fa bene. Ma per capire se e come questo comportamento apporti benefici allo sviluppo del bambino, resta ancora molta strada da percorrere.

 

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@fabioditodaro

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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