Dopo la radioterapia per tumore della prostata possono esserci problemi di disfunzione erettile. Alcuni farmaci aiutano a trattare e prevenire il deficit
Mi sono sottoposto a radioterapia per 8 settimane ed ora ho problemi di erezione. Possono aiutare terapie mirate con Viagra o Cialis?
Un paziente
Risponde il professor Luca Carmignani, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Urologia, Ospedale Policlinico San Donato, Milano
A seguito di cicli di radioterapia è possibile assistere, anche tardivamente, allo sviluppo di fibrosi, un processo durante i quali i tessuti si ‘cicatrizzano’, diventano cioè più rigidi e duri con un possibile impatto anche sulle arterie, non più in grado di apportare quantità necessarie e sufficienti di sangue per raggiungere una buona erezione. Così come è possibile che il processo di cicatrizzazione ‘disturbi’ anche i nervi deputati all’erezione che possono anch’essi andare incontro a fibrosi.
Dunque, un supporto farmacologico mirato può aiutare a mantenere una buona vascolarizzazione dei tessuti e, in parallelo, a prevenire oltre che "curare" il deficit erettile che consegue alla radioterapia. Di norma pazienti che si sottopongono a questo tipo di trattamento hanno più di 50 anni e presumibilmente qualche problema vascolare, per cui è indicato l’utilizzo di questi farmaci in corso e dopo radioterapia, anche per un periodo prolungato.
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