La sindrome di Takotsubo può essere causata da un forte stress. L'approfondimento nel quaderno dedicato al cuore
Un grande spavento può far ammalare il nostro cuore? La risposta è affermativa e la spiegazione, ancora una volta, è scientifica. Lo stress, cioè una situazione di allarme che l’individuo non sa gestire o alla quale non riesce a reagire, comporta un’attivazione della corteccia cerebrale e del sistema nervoso autonomo, in particolare della cosiddetta branca simpatica. In caso di stress vengono liberati cortisolo e altri particolari ormoni chiamati catecolamine.
Le catecolamine, liberate in quantità 100 volte superiori ai valori normali, possono avere un effetto tossico sul muscolo cardiaco e, in casi estremi, l’effetto può essere simile a quello dell’infarto, soprattutto in persone fragili, anziane o già malate. In questi casi si parla di sindrome di Takotsubo o «sindrome da crepacuore» (più correttamente cardiomiopatia da stress), una condizione che colpisce molto più spesso le donne che gli uomini. Non è benigna, come si pensava fino a poco tempo fa, e può essere pericolosa come l’infarto.
Questo «colpo al cuore» non si verifica solo in caso di lutto di un compagno di vita, ma anche tra i genitori che perdono un figlio, tra fratelli, a seguito di una forte paura o in caso di una malattia prolungata. L’evento, nella maggior parte dei casi, non è mortale ed è curabile. In caso di accertamenti, la diagnosi iniziale più probabile per il «colpo al cuore» è quella di infarto miocardico. Nel caso in cui la coronarografia mostri che le coronarie non sono affette da una malattia ostruttiva, la diagnosi finale può orientarsi verso la sindrome di Takotsubo.