L’evidenza emerge da uno studio che ha coinvolto quasi 75mila “runner”. A incidere sulla malattia, oltre alla storia familiare, è il peso corporeo
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Chi ama puntare la sveglia alle cinque del mattino e avventurarsi sul lungomare o nei sentieri di campagna non ha nulla da temere. Correre, anche su lunghe distanze, non comporta alcun rischio di artrosi del ginocchio. Anzi: potrebbe persino essere un esercizio benefico per le articolazioni.
La novità emerge da uno studio condotto su 75mila corridori. Scopo del lavoro era quello di verificare le conseguenze della corsa sullo sviluppo dell’artrosi delle ginocchia e sulle probabilità di vedere un corridore costretto a sottoporsi all’intervento per l’inserimento della protesi d’anca.
LE GINOCCHIA
La ricerca, pubblicata sulla rivista Medicine Science in Sport Exercise, ha sfatato un mito. Anche quando gli sportivi non sono più giovani e viaggiano verso la mezza età hanno meno probabilità di andare incontro a un’osteoartrite - diffusa tra il 7% e il 25% degli over 60 caucasici, con maggiore prevalenza tra le donne - rispetto ai loro coetanei meno sportivi. Ciò che conta è verificare la salute delle ginocchia prima di indossare pantaloncini e scarpette da running. Se sane, la corsa non è preclusa a nessuno: giovani e non, uomini e donne. A incidere, piuttosto, è il l’indice di massa corporea e dunque il peso corporeo: più basso è, minore è il rischio di sviluppare artrosi delle ginocchia e di dover sottoporsi a un intervento per la sostituzione dell’anca.
L’ESPERIMENTO
Paul Williams, autore della ricerca, ha arruolato un folto gruppo di corridori e camminatori e li ha seguiti, rispettivamente, a partire dal 1991 e dal 1997. Alla fine dell’osservazione, durante la quale sono stati annotati i tempi e le distanze percorse, il dispendio energetico e le oscillazioni del peso, gli autori dello studio hanno notato che i corridori assidui avevano un rischio ridotto quasi del 50% di sviluppare osteoartrosi. «Le migliaia di corridori osservati dimostrano come sia errata la percezione secondo cui la corsa logori le articolazioni - spiega Paul Williams, ricercatore del dipartimento di scienze della vita all’università di Berkeley -. Se ci fosse stato un effetto simile, lo avrei notato nel lungo periodo. L’esecuzione dell’attività fisica, piuttosto, sembra rafforzare la cartilagine e i tessuti articolari». La sollecitazione che riceve il ginocchio durante una corsa è la stessa di una camminata, a parità di distanza. Secondo i ricercatori è questa la spiegazione biomeccanica del perché i corridori non mettono a repentaglio la salute delle loro ginocchia e del perché il jogging potrebbe essere benefico per le articolazioni.
OCCHIO AL PESO
Più che alle ore trascorse correndo, dunque, occorre tenere sotto controllo il peso. L'ultima ricerca ha ribadito come i fattori di rischio più forti per l'artrosi siano l'obesità e la storia familiare. «Le persone che pesano di più hanno un rischio maggiore di sviluppare anche l’artrosi dei polsi». Il tessuto adiposo, infatti, è attivo e secerne citochine infiammatorie che interagiscono con tutto il corpo: cartilagini e articolazioni comprese. Conta la genetica, pure. In uno studio pubblicato nel 2010 su Arthritis & Rheumatism è stato notato il ruolo di diversi geni nell’insorgenza della malattia.