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Redazione
pubblicato il 09-01-2013

Anche la neve ha il suo codice antitraumi



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Le norme di sicurezza impongono l’uso del casco per proteggere la testa da traumi cranici. Più attenti a tutelarsi gli sciatori provetti rispetto ai dilettanti

Anche la neve ha il suo codice antitraumi

Le norme di sicurezza impongono l’uso del casco per proteggere la testa da traumi cranici. Più attenti a tutelarsi gli sciatori provetti rispetto ai dilettanti

‘Usa il casco, non solo la testa’. È questa la prima buona regola per chi fa sport sulla neve ma anche il monito lanciato dagli esperti di medicina dello sport dell’Università di Innsbruck che invitano i noleggiatori di sci, snowboard e attrezzature invernali a includere nel kit di dotazione un elmetto paraurti per proteggere la testa dai rischi e pericoli della montagna.

GLI INCIDENTI – Basterebbe un ‘buon casco’ per ridurre il rischio di trauma cranici del 35% negli adulti e del 59% nei bambini al di sotto dei 13 anni e addirittura del 60% le probabilità di incidenti tanto gravi da richiedere un trasporto in ambulanza. Sono ormai sfatati i miti secondo cui l’indumento protettivo, agendo come leva, aumenti i rischi di danni al collo o che, indossandolo, si inviti ad assumere comportamenti più spericolati e a maggior rischio per se stessi e gli altri sciatori. «Diversi studi attestano che il casco è largamente utilizzato dagli sportivi più esperti – dichiara Herbert Schonhuber, Responsabile del Centro di traumatologia dello sport e chirurgia artroscopica dell’Istituto Ortopedico Galeazzi I.R.C.C.S. e Presidente della commissione medica F.I.S.I. (Federazione Italiana Sport Invernali) – e ciò testimonia che non è solo un fatto legato a una maggiore abilità sulla neve, ma a una questione di sicurezza. Rispetto ai più frequenti incidenti sulla neve – distorsioni, contusioni, fratture, ferite, lussazioni – i casi di trauma cranici sono proporzionalmente più bassi (9-19%). Ma non va trascurato il fatto che restano la prima causa di morte sulla neve». Eppure, secondo i ricercatori austriaci, molti istruttori e noleggiatori non sembrano essere consapevoli di questa evenienza e trascurano di ricordare agli sciatori, specie dilettanti, le regole di prevenzione e protezione di base.

IN ITALIA – L’Italia, in tema di sicurezza sulla neve, è sul podio. Siamo infatti gli unici al mondo ad avere dal 2003 una legge nazionale sullo sci che impone l’uso obbligatorio del casco per i minori di 14 anni (fino a 15 anni solo in Austria in alcune province). «Una norma che ha contribuito a sensibilizzare anche gli adulti – continua lo specialista - al punto che in molte stazioni lo utilizza oltre il 60% degli sciatori e snowbordisti e con un incremento fino al 14% in più nel 2011 rispetto alla stagione precedente». Il casco, dunque, è una salvaguardia per tutti ma in particolare specie per gli amanti dello snowboard i quali, con salti e piroette, hanno maggiori probabilità di cadere a testa in giù. I caschi migliori? Quelli omologati che non riducono la percezione di rumori esterni o la visibilità laterale.

Francesca Morelli


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