I pomodori sono tra gli alimenti vegetali con un possibile elevato contenuto di nichel. Ma non sempre è necessario escluderli dalla dieta
Il nichel è un elemento chimico ampiamente diffuso nell'ambiente. L'esposizione della pelle al nichel si può avere da oggetti metallici (ad esempio bigiotteria), prodotti per la casa e cosmetici, mentre l'esposizione sistemica è possibile da cibo, acqua, impianti chirurgici e materiali dentali.
La forma classica di un'allergia al nichel è la dermatite allergica da contatto, una malattia cutanea infiammatoria causata da una reazione anomala del sistema immunitario dopo l’esposizione della pelle a questo metallo. Nei soggetti sensibili, il nichel ingerito con l’alimentazione, oltre alle tipiche lesioni cutanee, può causare sintomi gastrointestinali simili a quelli della malattia infiammatoria intestinale (nausea, meteorismo, dolore addominale, diarrea, costipazione). Questo quadro clinico noto come sindrome sistemica allergica al nichel (SNAS) è considerato una condizione allergica emergente.
Sebbene in letteratura non vi siano certezze assolute sull'efficacia di un trattamento dietetico per questa sindrome, diversi studi hanno confermato un miglioramento della dermatite con una dieta priva o a basso contenuto di nichel per un periodo che va da uno a sei mesi. Questo periodo di esclusione potrebbe portare a una rinnovata tolleranza a piccole quantità di nichel, permettendo di reintrodurre gradualmente e in sicurezza cibi che lo contengono, migliorando così la loro qualità di vita.
Il contenuto di nichel degli alimenti è molto variabile, anche se sempre maggiore in cibi di origine vegetale. Purtroppo, non è stata stabilita una soglia standard che permetta di definire con sicurezza se un alimento è ad alto o a basso contenuto di questo metallo. Una delle maggiori variabili è data dal contenuto nel terreno che può poi determinare i contenuti nei vegetali. Tra gli alimenti ricchi di nichel, indipendentemente dai terreni di coltura, vi sono i cereali integrali, i legumi, la frutta a guscio e il cacao. Il pomodoro potrebbe contenere fino a circa 500 microgrammi di nichel per chilo, oppure non contenerne affatto come nel caso del pomodoro coltivato con sistema idroponico (senza terreno).
Altri fattori che possono aumentare il contenuto di nichel in una ricetta a base di pomodoro sono il fatto che si utilizzi un pomodoro in scatola (anche se il rivestimento obbligatorio dei contenitori dovrebbe evitare questo rischio) e la cottura in pentolame costituito da leghe metalliche in cui è presente il nichel. Per questi motivi agli allergici al nichel è consigliato preferire i contenitori in vetro allo scatolame in latta, l’utilizzo di pentole e posate nichel free o con rivestimenti adeguati, la scelta di pomodori nichel free o di quantità moderate di qualsiasi tipo di pomodoro fresco o lavorato per poterne testare la tollerabilità.