Aiutare i malati era il sogno di una ragazza prematuramente scomparsa a causa di un tumore cerebrale. Ora i suoi genitori e tanti amici, tramite "Il Dono di Rossana", sostengono il lavoro di una ricercatrice borsista di Fondazione Umberto Veronesi
Sensibilizzare le persone sull’importanza di sostenere la ricerca scientifica e raccogliere fondi da destinare allo studio dei tumori cerebrali. Con questa missione Maria Teresa Innocente e Mario Milazzo hanno dato vita all’associazione Il dono di Rossana e, per il secondo anno consecutivo, hanno deciso di finanziare un grant annuale Fondazione Umberto Veronesi.
Il progetto nasce dalla forza di chi ha affrontato la malattia di una figlia, dalla tenacia di chi ha deciso che sull’immenso dolore della perdita può nascere la speranza di nuove opportunità, di un futuro migliore. «Rossana era una ragazza brillante, che per tre anni ha lottato contro una malattia devastante» racconta la madre. «Ci ha creduto fino alla fine, voleva vivere e voleva essere di aiuto per gli altri che, sfortunati come lei, avessero dovuto affrontare la medesima esperienza».
L’Associazione raccoglie il testimone e, insieme a tanti amici di Rossana e tanti sostenitori, organizza iniziative di raccolta fondi. «Abbiamo scelto la Fondazione Umberto Veronesi dopo aver valutato con attenzione. Per noi e per le tante persone che ci affidano una donazione in memoria di Rossana è importante avere la sicurezza che i fondi vadano a buon fine».
Nel 2020 l’Associazione sostiene il lavoro della ricercatrice Oriana Romano, che presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia studia per identificare nuove terapie contro il glioblastoma, il tumore cerebrale più comune negli adulti, molto aggressivo e ancora estremamente complesso da curare. Le metastasi e le recidive, infatti, sono frequenti, anche a causa dell’azione di cellule staminali tumorali che sostengono lo sviluppo della neoplasia. La ricerca di Oriana si concentra su particolari proteine coinvolte nell’attività delle staminali tumorali, che potrebbero diventare il bersaglio di nuovi farmaci.
Nel 2019 l’Associazione aveva sostenuto la ricerca di Eleonora Vannini, neurobiologa poi assunta con contratto a tempo indeterminato al CNR di Roma, e successivamente di Francesco Antonica, impegnato nello studio dei tumori cerebrali infantili presso l’Università di Trento.
Come ogni anno, i ricercatori e i loro sostenitori avrebbero avuto occasione di incontrarsi con la Cerimonia di consegna dei Grant Fondazione Umberto Veronesi, inizialmente prevista per il 26 marzo e cancellata a causa dell’emergenza Coronavirus. «Anche noi, con la nostra Associazione, abbiamo dovuto annullare alcuni eventi di raccolta fondi. Ci stiamo impegnando a trovare modalità alternative, da questa situazione di crisi trarremo esperienze utili per crescere e migliorarci» commenta Maria Teresa Innocente, che a proposito dei ricercatori aggiunge: «Avremo sicuramente altri momenti per approfondire la conoscenza, un’occasione sempre molto gradita. Sono giovani motivati, consapevoli dell’importanza del loro lavoro e dell’impegno di chi li supporta. Per noi conta molto sapere che possiamo contribuire a sostenere scienziati capaci che si trovano spesso ad affrontare un percorso difficile fatto di precarietà. È un investimento per loro ma anche per noi tutti. Anche questi giorni difficili in cui la diffusione di un nuovo virus sembra metterci in ginocchio ci insegnano quanto la ricerca scientifica sia importante: senza la ricerca, senza il lavoro degli scienziati non c’è futuro».
Aiutaci a far progredire la ricerca sui tumori cerebrali: dona ora.