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Ginecologia
Redazione
pubblicato il 25-02-2021

Una donna sportiva può mangiare di più durante la gravidanza?



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Sulla carta sì, ma occorre prima valutare il dispendio energetico. Un’attività sportiva non agonistica non richiede un particolare aumento di calorie

Una donna sportiva può mangiare di più durante la gravidanza?

La sedentarietà - o il totale riposo, come si consigliava alle future mamme alcuni decenni fa - non fa bene né alle mamme né ai nascituri.


A meno che non ci siano gravi rischi per la gravidanza, fare attività fisica, controllata, è sempre positivo, per mantenersi in salute e in forma, rilassare la mente, «caricarsi» di buonumore anche in gravidanza. A confermarlo molti studi scientifici, tra cui uno studio guidato dal Professor Dave Ellemberg di Montreal che testimonia come 20 minuti al giorno di attività fisica tre volte la settimana favoriscano un più rapido sviluppo del cervello del bambino.

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Bando alla pigrizia, quindi. Per quanto riguarda l’alimentazione di una futura mamma sportiva, bisogna sempre valutare la quantità e la frequenza dell’attività e stabilire, di conseguenza, i fabbisogni energetici. Sarà il medico di fiducia a indicare un eventuale incremento calorico, se necessario. Solitamente, un’attività sportiva non agonistica non richiede un particolare aumento di calorie. Ricordiamo anche che, un’ora prima di praticare attività fisiche di tipo aerobico, è bene consumare una piccola porzione di carboidrati, per non incorrere in cali glicemici.


Gli sport «amici» delle mamme in attesa sono, in generale, il nuoto, l’aquagym, l'hatha yoga, lo stretching. Tutte attività «dolci» che, se eseguite in relax, fanno bene al corpo e alla mente, ma non comportano eccessivi consumi.



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