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Ginecologia
a cura di Nicla Panciera
pubblicato il 09-01-2024

PARP-inibitori dopo un tumore ovarico: servono davvero?



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Una lettrice preoccupata chiede se ci sono alternative ai PARP-inibitori, nuovi farmaci usati per la terapia di mantenimento dopo un tumore dell'ovaio

PARP-inibitori dopo un tumore ovarico: servono davvero?

Buongiorno, vorrei sapere se esiste un'alternativa "naturale" ai farmaci PARP-inibitori (il niraparib in particolare) come terapia di mantenimento dopo un tumore ovarico. Non sono sicura di voler cominciare la cura per due anni. Precedentemente all'intervento ho fatto diversi cicli di chemio al fine di ridurre le varie masse. Ho superato tutto senza problemi. Grazie in anticipo per un vostro gentile riscontro.

Cordiali saluti, 

Margherita

Risponde Domenica Lorusso, Responsabile UOC Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS di Roma e Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia Università Humanitas di Rozzano (Milano)

Il niraparib è approvato per il trattamento di mantenimento in prima linea e in monoterapia per pazienti con carcinoma ovarico epiteliale di alto grado avanzato, alle tube di Falloppio o carcinoma peritoneale primario, in risposta completa o parziale dopo chemioterapia a base di sali di platino, indipendentemente dal profilo molecolare della paziente.

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Il niraparib, come l’olaparib e il rucaparib, appartiene alla classe dei farmaci inibitori di «Parp», enzima coinvolto in vari processi di riparazione del Dna il cui blocco porta a morte la cellula. Questi farmaci hanno cambiato il paradigma del trattamento del tumore ovarico e consentito negli ultimi anni di fare grandi passi avanti in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia. Per quanto riguarda il guadagno di sopravvivenza, esso dipende dal trattamento e dal profilo molecolare del tumore. La terapia di mantenimento con questi farmaci a bersaglio molecolare è molto efficace in caso di mutazione BRCA e deficit genetici che alterano i meccanismi di riparo dei danni al DNA, i cosiddetti deficit di ricombinazione omologa HRD, dove ritarda la recidiva di oltre tre anni e prolungare la sopravvivenza globale, sia quando usati da soli sia in combinazione agli antiangiogenetici. La riduzione del tasso di mortalità per carcinoma ovarico degli ultimi 5 anni è verosimilmente attribuibile all’introduzione dei PARP-inibitori in prima linea.

Il niraparib è indicato come terapia di mantenimento, in prima linea nel tumore all’ovaio indipendentemente dal profilo molecolare, quindi sia in presenza che in assenza della mutazione BRCA e di HRD. Il trattamento della durata di 3 anni va iniziato entro 12 settimane dalla chemioterapia.

Nel tumore ovarico in stadio avanzato, il rischio di recidiva a 3 anni è, importante, intorno all’80%. Il niraparib, di cui disponiamo dei dati relativi alla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) e l’anno prossimo avremo quelli relativi alla sopravvivenza globale (OS), è efficace nel ritardare la recidiva di malattia. Anche “solo” procrastinare la ricomparsa di malattia è molto importante perché quanto più in là nel tempo essa avviene tanto più possiamo biologicamente assimilarla ad una nuova malattia e utilizzare quindi le armi chirurgiche e mediche potenti di prima linea.

È una terapia orale da assumere a domicilio e la modulazione della dose sulla base della singola paziente è possibile fin dall’inizio. Negli anni, abbiamo imparato a gestire e prevenire le eventuali tossicità di natura ematologica (anemia, neutropenia e piastrinopenia) e quelle non ematologiche, come la stanchezza, la nausea e il mal di stomaco.

Non c’è alcuna “alternativa naturale” che dia i risultati emersi dagli studi e dalla pratica clinica di questi anni. Quando il Sistema Sanitario Nazionale approva un farmaco dal costo non indifferente di 6mila euro/mese come il niraparib, e i pazienti lo possono ricevere gratuitamente, lo fa sulla base di solidissime prove di sicurezza e di efficacia. Altrimenti, se non vi fossero tali evidenze, non sarebbe un farmaco rimborsabile. Alla signora consiglio fortemente di non sprecare questa opportunità, frutto di quindici anni di ricerche.

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