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Oncologia
Donatella Barus
pubblicato il 17-04-2024

Lotta ai tumori, a che punto siamo in Italia



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Presentata in Senato una fotografia sintetica con indicatori nazionali su prevenzione, diagnosi e cura dei tumori

Lotta ai tumori, a che punto siamo in Italia

Come sta la lotta ai tumori in Italia? A prenderle la temperatura, cercando una misura per la capacità di prevenire, diagnosticare e curare i tumori è un report sintetico e nuovo di zecca presentato oggi in Senato da European Cancer Organisation (ECO) ed elaborato in collaborazione con Fondazione Veronesi. Il documento propone una serie di indicatori-chiave e li confronta con il dato medio europeo. Di questi dati si discuterà oggi nel corso dell’evento Time to Accelerate: Insieme contro il cancro, organizzato da ECO, network europeo di cui fa parte anche Fondazione Veronesi. Si tratta infatti della declinazione italiana di una serie di country report su vari paesi europei, parte delle attività portate avanti dal network ECO in vista delle prossime elezioni del parlamento di Bruxelles. Ma vediamo quali indicatori vengono affrontati nel report, e con quali risultati. (NB: il report, scaricabile cliccando sulle fonti in calce all'articolo, è aggiornato ad aprile 2024, i dati aggiornati sono disponibili su europeancancerpulse.org)

 

INCIDENZA DEI TUMORI E MORTALITÀ

  • In Italia i tumori sono la seconda causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari.
  • I nuovi casi sono in linea con la media europea (576,4 per 100.000 abitanti, secondo i dati ECIS 2022, contro i 571,5 per 100.000 in europa)
  • La mortalità (stando ai dati Eurostat 2020) è inferiore, con 227 decessi ogni 100.000 abitanti, meno dei 242 registrati in Europa.
 

PREVENZIONE

  • Le persone esposte al fumo, prima causa evitabile di tumori, sono ancora tante: il 19,1 per cento degli italiani fuma tutti i giorni, contro il 18,8 per cento in Europa (dati OCSE 2023).
  • Niente di buono anche sull’obesità infantile, che tocca oltre 15 bambini italiani su cento, ben 5 punti in percentuale in più rispetto alle media europea.
  • In tema di vaccinazione HPV, se in Italia vantiamo una vaccinazione raccomandata e offerta gratuitamente a maschi e femmine già da diversi anni (2017) la copertura (61 per cento nelle ragazze fra i 9 e i 14 anni) è ancora lontana dagli obiettivi UE del 90 per cento.
 

SCREENING

Il sistema degli screening organizzati offre l’opportunità di diagnosticare precocemente alcuni fra i tumori più diffusi e ridurre sensibilmente il loro impatto in termini di mortalità, sequele, cure invasive e costi sanitari. Che cosa succede nel nostro Paese?

  • Se la copertura della popolazione target coinvolta nello screening mammografico (55,9 per cento) supera la media continentale, si conferma un dato ormai consolidato, a cui rischiamo di abituarci, il divario cronico fra Nord e Sud, con coperture che si sgonfiano dal 62,7 per cento al Nord, al 47,8 per cento al Centro, al 23,2 per cento al Sud.
  • La copertura dello screening per il cancro cervicale (Pap test e HPV test) resta sotto al 40 per cento (in Europa è del 56 per cento).
  • Di poco meglio alla media degli altri paesi la copertura per lo screening colorettale (test del sangue occulto nelle feci), che però resta inchiodata al 38,6 per cento di coloro che ne trarrebbero beneficio.
  • In arrivo (con la prossima revisione dei LEA?) lo screening per i tumori del polmone, raccomandato dall’Europa e già accessibile nell’ambito di programmi nazionali e regionali, inadeguati però rispetto al numero di potenziali aventi diritto (le persone a rischio di carcinoma polmonare, i forti fumatori in primis e gli esposti ad agenti cancerogeni come l’amianto).
 

RISORSE DEL SISTEMA SANITARIO E QUALITÀ DELLA VITA

  • In tema di accesso alle risorse per diagnosi e cure, il report rileva un livello medio di accesso ai test multi-biomarker e una buona disponibilità di apparecchiature per la radioterapia (8,72 per 100.000 abitanti rispetto a 7,38 in Europa).
  • La disponibilità di servizi per le cure palliative è superiore alle media europea (0,94 per 100.000 abitanti contro 0,74, dati EAPC 2019).
  • Meno buono il responso sulla situazione del personale sanitario: in Italia ogni 100.000 abitanti ci sono 621 infermieri (621 la media UE) e poco più di 3 patologi (3,76 la media UE).
  • Un dato positivo? La legge per il diritto all’oblio, una storia di impegno congiunto e di buona politica che finalmente ha riconosciuto un dato di realtà (le persone che sopravvivono al cancro sono tante e saranno sempre di più) e dato risposta alle persone in cerca di guarigione sociale oltre a quella medica.

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Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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