07-11-2017

Come relazionarsi con una persona che soffre di depressione?

Cristina Colombo, responsabile del centro dei disturbi dell'umore dell'ospedale San Raffaele di Milano risponde sul modo di relazionarsi con chi soffre di sbalzi d'umore.

Stare con una persona depressa è difficile anche per chi se ne occupa. Per gestire un paziente depresso è importante sapere che, nella prima parte della terapia, la persona ha completamente perso la propria volontà e capacità di fare le cose. Occorre dunque attendere la verifica della risposta ai farmaci, che di solito si inizia osservare dopo dieci giorni, al massimo due settimane.

In quel periodo il paziente va lasciato tranquillo, senza che gli siano dati troppi stimoli: un po' come ci si comporta con una persona ingessata dopo una frattura. Il caregiver è una persona cruciale nel proteggere il paziente dai troppi stimoli, che mettono a rischio il paziente depresso. Stiamo parlando di persone che sono ben consapevoli del piacere che provavano prima nel compiere una determinata azione e che oggi invece non compiono più. Motivo per cui è perfettamente inutile insistere e proporre attività che in quel momento non ha interesse ad avviare, avvertendole anche come molto faticose.

La stimolazione potrà essere avviata nel momento in cui si osservano i primi miglioramenti, che di norma coincidono con l'avvio dell'azione dei farmaci

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