L'avanzare degli anni modifica il nostro corpo e le abitudini alimentari. Cosa fare per non perdere il gusto di mangiare e mantenersi in salute
Invecchiare comporta alcune modificazioni dell’organismo che hanno un impatto anche sull’alimentazione. Pur in assenza di malattie, con l'avanzamento dell'età si registrano alcuni adattamenti tra cui l'aumento del tessuto adiposo (con localizzazione prevalentemente addominale) e la diminuzione delle masse muscolari e dell'acqua corporea totale.
Secondo gli studiosi, la media delle persone anziane:
• acquista tessuto adiposo (+35%)
• perde muscoli scheletrici (-40%)
• diminuisce il volume plasmatico (-8%)
• perde acqua corporea totale (-17%)
• perde acqua extracellulare (-40%)
In definitiva, a parità di peso, da anziani abbiamo più grasso e meno muscolo dei giovani.
QUALI CAMBIAMENTI INFLUENZANO MAGGIORMENTE L'ALIMENTAZONE?
Sono diversi i cambiamenti dettati dall'invecchiamento che influenzano l'alimentazione.
• La riduzione del senso dell’olfatto, del gusto, della sete (con rischio di disidratazione) e in generale, per molte persone più avanti negli anni, una perdita di interesse per il cibo
• La modificazione del meccanismo che regola l’appetito, con comparsa precoce del senso di sazietà
• La riduzione della funzionalità gastrica e intestinale, che comportano talvolta difficoltà di digestione, alterato assorbimento di alcuni nutrienti, stitichezza cronica
• La progressiva difficoltà di masticazione dovuta alla perdita parziale o totale dei denti, che limita quantità e qualità del cibo consumato ogni giorno
MENO MUSCOLI, MENO EFFICIENZA
L’efficienza di tutti i sistemi dell’organismo aumenta dalla nascita sino ai 30 anni di età circa e, successivamente, cala di circa l’un per cento all’anno. La riduzione della massa muscolare è principalmente responsabile della diminuzione, tipica dell’invecchiamento, della forza muscolare: a 70 anni è eguale al 30 per cento di quella registrabile a 30 anni. L’organismo subisce una riduzione del numero delle fibre muscolari e, parallelamente, una riduzione del numero di cellule nervose deputate all’innervazione dei muscoli, che si può combattere (o almeno rallentare) con una sana alimentazione ricca di proteine e con l’attività fisica, che insieme favoriscono la conservazione della massa proteica e ritardano il processo d’invecchiamento.
CAMBIA L'ASSORBIMENTO DEI NUTRIENTI
Tra i significativi cambiamenti che accompagnano l’organismo durante l’invecchiamento, alcuni riguardano l’assorbimento e il metabolismo dei nutrienti. L’assorbimento di calcio, vitamine, ferro e zinco si riduce, e ciò richiede un consumo più attento e continuo di alimenti che ne sono ricchi. Inoltre l’efficienza di alcune proteine può essere alterata: ecco perché queste rappresentano il macronutriente che necessita di maggiore attenzione in termini qualitativi e quantitativi, dal momento che condiziona la forza, la massa muscolare e il buono stato immunitario e nutrizionale.
MODIFICAZIONI DEL MICROBIOTA
La maggior parte del patrimonio genetico contenuto in ciascuno di noi deriva dai microbi del tratto gastrointestinale (clicca qui per saperne di più sul microbiota intestinale). Un numero crescente di studi di genetica sembra suggerire che le alterazioni dell’alimentazione, soprattutto per quanto riguarda proteine e fibre insolubili, abbiano profondi effetti sulla struttura e sulla funzione del microbiota (l’insieme dei batteri che colonizzano il nostro intestino), e sulla secrezione di fattori che regolano il metabolismo e l’infiammazione. Le alterazioni del microbiota intestinale causate da una dieta scorretta sono associate a un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, problemi metabolici, cancro, allergie o malattie autoimmuni.