Tanta acqua tutti i giorni: uno dei dogmi della buona salute. Ma come sapere quanto? E davvero non fa mai male bere tanto? Ecco come comportarsi d'estate, con anziani e bambini
Fra i dibattiti più recenti in tema di fabbisogno di acqua c’è quello aperto sul British Medical Journal da un medico di base, Margaret McCartney, che critica la raccomandazione standard adottata dal servizio sanitario britannico di bere 8 bicchieri d’acqua al giorno. «E’ un mito, non ci sono prove scientifiche della sua utilità, inoltre bere troppo può abbassare i livelli di sodio ed esporre a eventuali contaminanti nell’acqua». La questione è discussa, tutti concordano che l’idratazione è essenziale per l’organismo, ma sul come e quanto i pareri sono tanti.
ACQUA: L’IMPORTANTE E’ STARE IN PAREGGIO
Abbiamo davvero bisogno di bere tanto? «L’acqua introdotta con gli alimenti e le bevande è un nutriente essenziale - spiega Valeria del Balzo, dell’Unità di Ricerca Scienza dell'Alimentazione e Nutrizione presso l’università Sapienza di Roma - poiché è fonte di sali minerali, è coinvolta in funzioni come la regolazione del volume cellulare e della temperatura corporea, favorisce i processi digestivi, svolge un ruolo importante di diluizione delle sostanze ingerite per via orale, rende possibile il trasporto di nutrienti e promuove la rimozione di scorie metaboliche. La Società Americana di Nefrologia asserisce che non esistono evidenze scientifiche sui benefici di un elevato consumo di acqua ma è importante mantenere costante la quantità di acqua dell’organismo». Cioè pareggiare le entrate e le uscite.
ESTATE: NON ATTENDERE LA SETE
Per capire quanto bere bisogna infatti ragionare in termini di bilancio fra l’acqua che si perde e quella che si assume. Le uscite consistono in sudore, vapore acqueo dalla bocca, feci e urine. «Ogni giorno un adulto perde circa 600-1000 ml di acqua fra vapore acqueo che satura l’aria espirata e l’acqua persa attraverso la cute per espirazione» quantifica Valeria del Balzo. Molto dipende dalla temperatura, sia quella corporea sia quella ambientale, ecco perché d’estate bisogna bere di più. «Un aumento della temperatura corporea di 2°C aumenta l’evaporazione del 50%, l’innalzamento della temperatura esterna da 24°C a 31°C raddoppia la perdita di acqua tramite la perspiratio (vapore acqueo e sudore). Il meccanismo della sete, regolato dall’ipotalamo, insieme al riassorbimento dell’acqua nei reni mantiene l’equilibrio idrico. La sete regola la quantità di acqua da ingerire ma spesso interviene solo quando la perdita di acqua è già stata tale da provocare i primi effetti negativi».
BERE: QUANDO E COME
«L’assunzione di acqua può avvenire in qualsiasi momento della giornata, in risposta al senso della sete» raccomanda Valeria del Balzo. Ed è bene ricordare che non c’è solo l’acqua del bicchiere o della bottiglia, ma «qualsiasi tipo di bevanda e anche l’acqua contenuta negli alimenti (in particolare frutta ed ortaggi) concorrono all’introito totale di acqua - conclude – E’ comunque buona abitudine bere durante i pasti, perché la digestione richiede acqua».
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Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.